Tra i servizi ecologici di Bellesia vi è anche la messa in opera dei fitodepuratori. Ultima frontiera nella depurazione delle acque reflue, in questo caso di acque nere. Il fitodepuratore sfrutta la capacità di alcune piante di assorbire grandi quantità di inquinanti. A compiere il processo è una combinazione tra substrato di ghiaia, piante, refluo e microrganismi presenti.
Come funziona l’impianto di fitodepurazione
Il passaggio del refluo nella ghiaia provoca la formazione di microrganismi. Questi attivano delle reazioni biologiche e chimiche in grado di degradare le sostanze inquinanti. Le piante aiutano il processo fornendo ossigeno. Solo alcune tipologie di piante però hanno le caratteristiche richieste, tra queste il Laurus e il Bambù. Sarà quest’ultimo a essere piantato nelle vasche di fitodepurazione di Rovereto di Modena.
Il tipo di pianta va scelto col vostro impiantista/tecnico anche in base alle caratteristiche geo-climatiche della zona in cui vi trovate. Per approfondire: Ingegneri.info
L’intervento di scavo e di posizionamento vasche
Bellesia ha eseguito tutti gli scavi e la movimentazione della terra per la messa in posa dell’impianto. Un intervento all’apparenza semplice, ma che richiede adeguate competenze, precisione e l’impiego di diversi mezzi. Dopo aver realizzato lo scavo, abbiamo posato la vasca IMHOFF che opera il primo filtraggio. Successivamente abbiamo posizionato il pozzetto di raccordo ingresso per convogliare le acque nelle due file di vasche. Dopo la sistemazione di tutti i componenti, abbiamo riempito di ghiaia le vasche, distribuendola uniformemente. Abbiamo steso il tessuto non tessuto e colmato di terra ciascuna vasca. Infine abbiamo riempito le intercapedini e livellato il terreno prima che il vivaista mettesse a dimora le piante di bambù.
Cenni storici sulla fitodepurazione
La fitodepurazione è definibile ecocompatibile grazie alla totale assenza di energia impiegata per lo svolgimento del ciclo di autodepurazione. Questa tecnica si è sviluppata a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, nei paesi del nord Europa come Regno Unito, Danimarca, Paesi Bassi, Austria, Svezia. Il metodo è in rapida diffusione anche grazie ai numerosi studi svolti per l’affinamento dei sistemi.
Impianto di fitodepurazione prodotto da: Starplast
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